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"Ho scritto questo libro per la Francia": proprio così esordisce Alphonse de Châteaubriant quale incipit della sua chiusa a quella che forse è la sua opera più significativa, più rappresentativa: Il fascio di forze. Romanzo che, ossimoricamente se non paradossalmente, potrebbe essere definito "non romanzo", perché concretarsi su carta di esperienze liricamente ricordate dall'autore, composto tra la natìa Francia, ormai al tramonto della sua storica "grandeur", e una Germania nel pieno fiore della sua straordinaria rinascita, Il fascio di forze si presenta apparentemente come il rendiconto di un osservatore da se stesso investito del compito di vedere, ascoltare e riportare, proprio nella sua patria, la verità circa un mondo appositamente deformato nella sua veridicità oggettiva e spirituale, morale.